La Nevrosi
Benché molte esperienze e ricordi, soprattutto legati ai primissimi anni di vita, vengano rimossi e allontanati dalla coscienza, essi tuttavia tentano continuamente di emergere e manifestarsi. Se la mente cosciente impedisce la loro espressione, assumono forme negative e compulsive, diventano ossessioni, atti illogici. Se non riesco a riconoscere i miei bisogni, se non mi permetto di agire seguendo impulsi, sentimenti ed emozioni, se neppure riesco a immaginare quello che potrebbe rendermi felice e nutro una profonda disperazione nel senso stesso della mia esistenza, allora sarò facile preda della nevrosi.
La nevrosi è sostanzialmente l’incapacità di risolvere adeguatamente i conflitti che incontriamo nella nostra vita a causa di interferenze causate dall’inconscio.
La Sublimazione
I contenuti rimossi e i conflitti possono però essere trasformati in comportamenti creativi e positivi: la sublimazione è la risoluzione creativa di un conflitto. È diversa dalla nevrosi in quanto porta a un comportamento positivo, conforme alle norme della vita reale, e non negativo o distruttivo.
Se la nevrosi è quindi da ritenere una patologia a tutti gli effetti, la sublimazione rappresenta una rielaborazione realistica e positiva del conflitto e dello stesso processo nevrotico. Il processo di sublimazione è alla base dell’ispirazione artistica e di ogni comportamento utile alla vita. La sublimazione agisce seguendo il principio di realtà, è la realizzazione del desiderio frustrato o l’appagamento del bisogno proibito in atteggiamenti conformi alle norme e ai divieti sociali.
Totem e tabù
Che cos’è la religione per Freud? La religione non è altro che una delle molte sublimazioni messe in atto dalla psiche, un andare incontro alla realtà vissuta come castrazione delle pulsioni dell’Es. Dio inoltre non è altro che la Proiezione del rapporto ambivalente che ognuno di noi ha con il proprio padre. Che cosa dire poi della civiltà e del modo in cui viene vissuta dall’uomo? La civiltà è un insieme di atteggiamenti morali acquisiti che coincidono con le istanze del SuperIo. Ogni individuo vive la civiltà come limitazione della sua libido: le circostanze sociali impongono di trovare alle pulsioni incontrollate sfoghi socialmente tollerati (una sublimazione).
A questo punto però l’indagine psicoanalitica ci dimostra, con una particolare evidenza, che il dio di ciascuno è l’immagine del padre e che il rapporto con il dio dipende dal rapporto che ogni individuo ha con il proprio padre carnale, e varia e si trasforma con il mutare di tale rapporto, e che Dio in fondo non è che il padre a un livello più alto.
Freud, Totem e tabù