L’idea centrale della Psicologia Transpersonale è che l’uomo non sia semplicemente un’unità bio-psichica, ma un insieme aperto e collegato, nella sua realtà più intima, profonda, a una dimensione “spirituale” che tutto abbraccia. C’è dunque un recupero esplicito dell’aspetto spirituale dell’esistenza, senza che questo implichi l’adesione a un credo o a una tradizione particolari.
Si tratta, infatti, di un approccio scientifico, e non fideistico: non prende avvio da rivelazioni o da dogmi, ma da una ricerca attenta e sistematica sugli stati di coscienza non-ordinari, così come si verificano nell’esperienza religiosa e non, di ogni tempo e di ogni cultura.
In uno studio di questo tipo, la ricerca psicologica si arricchisce dei portati della mistica comparata, senza assumere in maniera implicita le concezioni filosofiche e culturali che ne stanno alla base. L’uomo acquista così un’identità «transpersonale», cioè un’identità che è in grado di trascendere la struttura della personalità, senza perdere, però, il contatto con la propria individualità.
Usando una definizione di Roberto Assagioli, l’individuo si scopre “cittadino di due mondi” e viene invitato a vivere “coi piedi per terra e la testa alta verso il cielo“.
La psicologia esistenziale e quella umanistica avevano sottolineato il fatto che l’Io non è semplicemente un meccanismo di argine tra impulsi contrastanti (in un’opera di difficile mediazione tra Es e Super-Io) al fine della conservazione dell’individuo, ma un centro autonomo di coscienza, capace di scelte libere e responsabili, e di dare un significato all’esistenza. Aveva mostrato che la caratteristica intima dell’Io è l’auto-trascendenza, cioè la continua tensione ad andare oltre sé stessi in un processo di autorealizzazione (e non in direzione della semplice ricerca del piacere, o del potere).
Se la Terza Forza aveva raggiunto una simile prospettiva, la Quarta Forza fa un ulteriore passo in avanti: afferma che l’Io (o Sé) personale è solo il riflesso di un Sé trascendente, di un centro di coscienza transpersonale, in cui tutte le cose trovano la loro origine e il loro principio costitutivo.
Il Sé transpersonale costituirebbe così l’unità sottostante l’apparente molteplicità.