Il nucleo attivo della Personalità
Il Sole rappresenta l’Io, il calore, la lealtà, il coraggio, l’essenza individuale, la vera natura dell’essere umano, il suo essere interiore, la vitalità, l’Uomo, il Maschile, il Padre, il Marito o Compagno, la pienezza della maturità.
FUNZIONE | visibilità, manifestazione, realizzazione |
ASPETTO OMBRA | superbia, egocentrismo, arroganza, megalomania, orgoglio, autoritarismo, paternalismo |
SEGNO CORRISPONDENTE | Leone, Ariete |
ARCHETIPO | Sovrano |
GIRO DELLO ZODIACO | un anno, 365 giorni |
PARTE DEL CORPO | cuore, plesso solare, arterie, parte destra |
MITOLOGIA
l simbolo del sole occupa una parte centrale in ogni tradizione: l’astro luminoso dà vita, luce e calore ed è quindi a pieno titolo l’epifania suprema del divino. Dante afferma che «non esiste cosa visibile, in tutto il mondo, più degna del sole di fungere da simbolo di Dio, poiché esso illumina con vita visibile prima se stesso, poi tutti i corpi celesti e terreni».
Il sole ha dunque una connotazione essenzialmente positiva: è simbolo di vita, illumina e scalda la Terra permettendo la crescita e la nascita di tutte le creature che la popolano, inoltre con la sua luce rende ogni cosa manifesta! Il Sole è espressione della forza, dell’energia, della volontà di manifestarsi, del conscio e della realizzazione concreta.
Si pensa che il culto del dio del Sole abbia avuto origine in Asia, ma quasi ogni civiltà conosciuta ha avuto una divinità solare.
Nell’antico Egitto Ra è il Dio-Sole, emerso dalle acque primordiali del Nun e portato tra le corna della vacca celeste, la dea Mehetueret. È spesso rappresentato simbolicamente con un occhio (l’occhio di Ra). A partire dalla dodicesima dinastia (ca. 1990 a.C.) in avanti fu congiunto con il dio tebano Amon fino a diventare la più importante divinità del pantheon egizio con il nome di Amon-Ra. Egli rimase per secoli il dio supremo, in seguito fu associato ad Horus. Ra percorreva ogni notte il mondo degli inferi su una nave reale, dove navigava lungo il Nilo celeste attraversando la Duat, superando Caos per emergere ancora una volta all’alba, trionfante. E’ colui che ha creato l’uomo, fu il primo Faraone e stabilì i costumi degli Egizi. Il suo simbolo è il disco solare, un cerchio con un punto nel centro.
In occidente la più importante divinità solare è Apollo/Febo. Apollo non rispecchia soltanto la brillantezza e la purezza del Sole, è soprattutto l’uomo perfetto e come tale viene raffigurato: un giovane nudo, attraente e schietto. Apollo (in Greco Απ?λλων) è una divinità dell’antica Grecia, dio delle arti, della medicina, della musica e della profezia e del sole spirituale che illumina l’anima quindi è logico anche che sia il patrono della profezia (mentre Helios era il dio del Sole fisico) nella tarda antichità greca assunse anche il titolo di dio del Sole. In seguito fu venerato anche nella religione romana.
Era patrono della poesia, in quanto capo delle Muse, e viene anche descritto come un provetto arciere in grado di infliggere, con la sua arma, terribili pestilenze ai popoli che lo contrariavano. In quanto protettore della città e del tempio di Delfi, Apollo era anche venerato come dio oracolare, capace di svelare, tramite la sacerdotessa chiamata Pizia o Pitonessa, il futuro agli esseri umani. Per questo, era adorato nell’antichità come uno degli dèi più importanti del Dodekatheon. Nella tarda antichità greca Apollo venne anche identificato come dio del Sole, e in molti casi soppiantò Helios quale portatore di luce e auriga del cocchio solare.
Un simile “passaggio di consegne” avvenne anche presso i Romani, in quanto, a partire dalla tarda età Repubblicana, Apollo divenne “alter ego” del Sol Invictus, una delle più importanti divinità romane. In ogni caso, almeno presso i Greci Apollo ed Elios rimasero entità separate e distinte, almeno nei testi letterari e mitologici dell’epoca.
Come divinità greca, Apollo è figlio illegittimo di Zeus e di Leto (Latona per i Romani) e fratello gemello di Artemide (per i Romani Diana), dea della caccia e più tardi assimilata, al pari del fratello, a Selene, divinità protettrice della Luna.
Degno figlio di Apollo e della Ninfa Coronide era Asclepio/Esculapio, che divenne il Dio della Medicina. Coronide, gravida, fu uccisa da una freccia. Deposta sulla pira funebre, Hermes ebbe l’incarico di far nascere Asclepio dalla madre ormai senza vita, altri riferiscono che fu lo stesso Apollo a compiere questa operazione. Venne quindi affidato alle capaci mani del centauro Chirone che lo istruì con grande profitto nella Medicina: acquisì delle capacità tanto elevate che resuscitò addirittura Ippolito divorato dai propri cavalli. Ade indispettito, dato che Asclepio non si limitava a guarire gli ammalati ma resuscitava anche i morti, si lagnò con Zeus impensierito dal fatto che il suo regno potesse trasformarsi in un deserto se questi non fosse stato fermato. Giove lo fulminò.