Gli Orishà

Gli Orishà sono re e regine di antichissimi regni africani che in seguito a particolari eventi, passarono dalla condizione di esseri umani a quella di semidei, diventando in qualche modo degli antenati divinizzati. Durante la loro vita mortale acquisirono specifiche abilità e determinati poteri sulle forze della natura, con cui furono in seguito identificati.

Tutte le più importanti attività della vita tribale o le manifestazioni della natura appartengono a un Orishà, che svolge così la funzione di un santo protettore e di intermediario fra gli uomini e un lontano dio supremo chiamato Olorùn (il cielo). La caccia, la ricerca di nuovi stanziamenti per la tribù, la guerra, la pace, la lavorazione del metallo, la malattia, la convalescenza, la ricerca delle erbe medicinali, la conoscenza delle loro virtù terapeutiche, sono specifiche qualità di altrettanti Orishà. Ma anche il terremoto, il tuono, il fuoco, la peste, l’acqua dei fiumi, il mare la tempesta, la folgore, sono tutti elementi governati dagli Orishà.

In virtù di una forza immateriale denominata Ashè (Energia) di cui ogni divinità è entrata in possesso, sia per generosa elargizione di Olorùn, sia attraverso faticose ed eroiche imprese, gli Orishà sono dunque i progenitori, gli ancestrali creatori del genere umano, coloro che custodiscono i segreti del carattere e della personalità, i depositari dei misteri della vita e della morte degli uomini.

Il Dio supremo della religione Yoruba, creatore del mondo, è Olorun. È una divinità a cui non si fanno offerte, perchè ogni cosa è già sua. Il destino ultimo di ogni uomo è ricongiungersi con Olorun. Olorun creò l’universo, le piante e gli animali, e diede ordine a Obatalà (o Oscialà) di creare l’uomo. Obatalà creò il corpo dell’uomo, ma fu Olorun a soffiare la vita in esso.

Alcuni orisha sono:

Exu, guardiano dei templi, case, città e persone, messaggero divino degli oracoli.

Ogum, orisha del ferro, della guerra e della tecnologia

Oxóssi, orisha della caccia e dell’abbondanza.

Logunedé, orisha giovane della caccia e della pesca.

Xangô, orisha del fuoco e del tuono, protettore della giustizia.

Oxumarê, orisha della pioggia e dell’arcobaleno.

Ossaim, orisha delle erbe e dei segreti medicinali.

Oyá, orisha femminile dei venti, dei fulmini, delle tempeste e del Rio Niger.

Oxum, orisha femminile dei fiumi, dell’oro e dell’amore.

Yemaja, orisha femminile dei laghi, dei mari e della fertilità, madre degli altri orisha.

Nanã, orisha femminile della palude e della morte, madre di Babalú Ayé, Iroko, Oxumarê, Ossaim e Yewá, orisha di origine daomeana.

Yewá, orisha femminile del fiume Yewa, la vergine cacciatrice.

Obá, orisha femminile del fiume Oba, una delle spose di Xangô.

Ibeji, orisha gemelli.

Iroko, orisha dell’albero sacro.

Iyami-Ajé, sacralizzazione della figura materna.

Onilé, orisha legato al culto della terra.

Obatala, il padre di quasi tutti gli orisha, creatore del mondo e dei corpi umani.

Ifá, portavoce di Orunmila, orisha della divinazione e del destino.

Odudua, padre di Oranian e degli Yoruba.

Oranian, figlio più giovane di Odudua.

Olokun, divinità del mare.

Olossa, divinità dei laghi.

Oxalufon, orisha vecchio e saggio.

Oxaguian, orisha giovane e guerriero.

Orishá Oko, orisha dell’agricoltura.