La Sessualità

 

Freud e i primi psicanalisti furono i primi a prestare attenzione agli orifizi del corpo come a centri di vitale importanza per la salute e la malattia del sistema emotivo. Egli dimostrò che la sessualità si evolve per stadi e mise tale evoluzione in stretto rapporto con la dinamica dello sviluppo.

Considerato il fatto che dal punto di vista psichico siamo l’eredità della nostra infanzia, Freud parte dall’analisi delle pulsioni infantili arrivando alla conclusione che esse sono dettate da istinti sessuali non censurati. Freud definiva il bambino come un perverso polimorfo, ovvero un individuo che, data la mancanza di una censura morale consolidata, esplora ogni via del piacere corporeo senza sensi di colpa.

La sessualità è l’impulso e la ricerca del piacere corporeo, detta da Freud libido (dal latino «piacere»), espressione del corpo presente fin dalla nascita, energia sessuale che durante l’infanzia investe zone del corpo diverse da quella genitale.

Fase orale

Nel neonato la ricerca del piacere si localizza alla bocca, egli è volto principalmente a incorporare e succhiare il latte. Vive e ama attraverso la bocca come la madre vive e ama attraverso il seno. Questa è la fase orale, il primo momento di relazione privilegiata con la madre che dura fino allo svezzamento.

Affinché la sua prima esperienza non si limiti a farlo sopravvivere, ma serva a coordinare i ritmi respiratorio, metabolico, circolatorio, gli oggetti devono essere presentati ai suoi sensi con l’intensità adeguata, al momento opportuno, altrimenti la sua attitudine ricettiva si muta in un generale atteggiamento difensivo. Con questo ricevere ciò che gli viene dato e con l’apprendere a ottenere che qualcuno faccia per lui ciò che desidera, il bambino sviluppa le basi di un Io capace di dare. Gli stadi orali rappresentano l’affacciarsi del fanciullo al senso primario di fiducia che nella vita resteranno le fonti autogene e fondamentali della speranza e della rassegnazione.

Fase anale

Successivamente il bambino, nella fase anale, impara a controllare la ritenzione delle feci, apprende la pulizia, grazie all’«educazione al vasino»: prima grande tappa dell’indipendenza. Il piccolo si interessa alle materie fecali che sono lo strumento di scambio con gli altri, l’escremento offre un sentimento di potenza, è la prima materia di scambio con l’esterno.

La zona anale si offre all’espressione della ritenzione e dell’eliminazione che debbono finire con l’alternarsi. Gli sfinteri sono una parte del sistema muscolare che partecipa alla dualità di rilassatezza e rigidità. Lo sviluppo del sistema muscolare accresce il potere del bambino sull’ambiente e in questa fase le nuove modalità che egli sviluppa sono il lasciare andare e il trattenere.

L’intero procedimento dell’evacuazione degli intestini e della vescica è accompagnato da un senso interiore di benessere che emana autonomia e fierezza. È il periodo in cui riceve i primi sì e i primi no che rappresentano ciò che può o non deve fare e che gli consentiranno di raggiungere una certa autonomia psicologica.

Fase fallica

Comparirà poi la fase fallica, il momento in cui maschi e femmine si accorgono della propria differenza sessuale. I maschi temono di perdere ciò che pensano abbia perso anche la femmina (complesso di castrazione), le femmine tendono a sentirsi inferiori ai maschi per ciò che manca a loro e subentra l’invidia del pene. In questa fase si definiscono i ruoli sessuali che si assumeranno da adulti e subentra il complesso di Edipo.

Fase di latenza

Nel periodo che corrisponde all’incirca all’ingresso del bambino nel mondo della scuola fino agli undici anni, ha inizio la fase di latenza (latenza perché la sessualità è in questo periodo nascosta, latente, rispetto al resto). Questo periodo segna una relativa «tregua» delle pulsioni sessuali, il bambino entra nell’ordine sociale e culturale del suo ambiente, i suoi interessi principali sono focalizzati ad andare a scuola, a diventare adulto, a essere all’altezza di quello che gli altri si aspettano da lui.

Fase genitale

Infine vi è la fase genitale vera e propria, l’ultima nello sviluppo della sessualità che preluderà al «normale» rapporto adulto eterosessuale. Corrisponde all’epoca della pubertà e dell’adolescenza, è la fase del pieno sviluppo sessuale, si forma in maniera definitiva la propria personalità sessuale con tutti i fenomeni connessi: la crescita, la prima mestruazione e la prima polluzione, lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari come comparsa di peli, barba.

 

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